lunedì 24 maggio 2010

E' passato il Comics Day... chi l'ha visto?


Anche quest'anno è stato celebrato il Comics Day, lo scorso 21 maggio.
Non so quali siano stati i risultati in generale nella penisola, per quello che ho potuto vedere di persona posso testimoniare la sensazione che ho avuto: una sorta di scusa per potersi incontrare in fumetteria tra i soliti appassionati per un motivo ufficiale, invece che farlo come tutti i giorni senza motivo apparente.
Qualcuno di voi altri ha per caso visto in TV o sentito alla radio (esclusa Radio DJ, a quanto pare), notizie della manifestazione? qualcuno di voi ha saputo degli eventi vicino casa sua e li ha frequentati, scorgendo tra la folla volti nuovi, leve fresche tra gli appassionati? io no.
Laura Scarpa su Facebook si chiede se serva spendere i soldi così, io invece mi chiedo a cosa serva una manifestazione fatta in questo modo, perché l'ho trovata praticamente rivolta a chi è già appassionato, e quindi semplicemente inutile se lo scopo è quello di aprire il fumetto al mondo "esterno".
Penso che il motivo sia principalmente uno: non esiste una figura associativa "istituzionale" che rappresenti il fumetto in nessuno dei suoi aspetti (creatori - venditori - fruitori) che possa farsi carico dell'ispirazione di iniziative a livello nazionale, o almeno del coordinamento delle varie realtà locali. Ne esisterà mai, penso, troppi campanili oltre i quali volgere lo sguardo. E quindi il respiro nazionale che si prova a dare all'iniziativa è perso in partenza. Può funzionare più o meno bene a livello locale, ma per questo potrebbero bastare le miriadi di mostre e manifestazioni che si tengono un po' dovunque. Solo che anche loro stentano, arrancano, annaspano, schiacciate spesso dal peso dell'immensa mole di lavoro da fare ripartita sulla schiena di troppi pochi eroici organizzatori armati principalmente di buona volontà, ma il più delle volte ferratissimi sull'arte delle nuvole ma scarsamente preparati ai rapporti con le istituzioni e con la stampa.
Le mostre e manifestazioni (Napoli o Lucca ad esempio) che sanno reggersi sulle proprie gambe e riescono ad autopromuoversi (perché più sono conosciute e più crescono) ed ad arrivare sui media nazionali sono pochissime, la maggioranza spesso fatica ad arrivare alla pagina di cronaca locale del quotidiano di zona. E non parlo solo della mostra del fumetto di Poggiovattelapesca, ma anche di nomi più illustri.
Si vuole fare qualcosa per il fumetto? che si inizi ad aiutare in qualche modo gli organizzatori a diventare "professionali" nelle loro manifestazioni, si prema verso le redazioni culturali dei quotidiani, settimanali, mensili, che pubblicano le classifiche dei libri (che non fanno loro, le ricevono e le passano come le trovano) e gli si passi le classifiche dei fumetti (in fondo è un servizio in più che darebbero sulle loro pubblicazioni senza lavorare comunque). E' un lavoraccio, non si sa chi possa farlo e come fare a pagarlo? posso suggerire ai siti più strutturati e famosi di provare a farlo, magari la piccola scritta "a cura della redazione di" può essere un piccolo incentivo.
Lo so che tutte queste parole sono una specie di sfogo nel vento, ma mi girano se penso che si provi a far pubblicità al mondo dei fumetti trattandolo alla stregua di sanvalentini, mamme, papà, nonni e compagnia bella. Anche perché questi citati solitamente hanno dei gruppi economici che spingono alle spalle, per poter vendere i regali per le varie occasioni.
E noi?

1 commento:

  1. Mi sembra che le tue osservazioni siano acute e corrette. Che i giornali recensiscano più fumeti o diano più spazio ad autori e a disegni sarebbe una bella cosa... grazie dell'intervento!

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