mercoledì 23 dicembre 2009

Lampi di luce antica


Ieri in edicola ho trovato lo speciale di Animals, "Tesori". Premetto che ho cessato di acquistare la rivista dal numero quattro, dopo averla presa dall'inizio attratto dai nomi e dal nome dell'editore. Una delusione, che ho reiterato altre tre volte sperando in meglio, in una correzione del tiro, in un moto d'orgoglio, in qualcosa che giustificasse l'investimento di cinque euro in qualcosa di più che un po' di carta patinata, poi ho desistito. Fino a ieri, quando l'incontro con 98 pagine di fumetti, senza articoli e prosopopee varie, mi hanno tentato e mi si è riaccesa in automatico la modalità "acquirente compulsivo inconsulto", e sono uscito dal mio pusher di nuvolette con otto euro in meno e un po' di carta in più.
Beh, l'ho trovato bello. Ci sono otto storie per lo più pubblicate in riviste di nicchia o quasi un po' di anni fa, o mai pubblicate, che hanno il sapore buono delle cose fatte bene. Mi è piaciuto rileggere uno Gipi già visto su Blue che entra nella sua maturità artistica e non si arrampica nel cielo con voli pindarici, o ritrovare il Makkox di Coreingrapho, o il Mannelli vecchia maniera. E poi Mattotti, Mattioli, Vives e Visentin. C'è anche Scòzzari, che proprio non digerisco, ma si può sopportare, una parte su otto indigesta ci sta.
Si chiama "Tesori" perché, come dice la Scarpa nella presentazione, ripropone piccoli tesori smarriti, scordati o mai visti. A me l'operazione è piaciuta, e devo dire che avrei pagato otto euro anche solo per avere un "Intarsi" di Visentin mai letto, che da solo per me vale l'acquisto.
A questo punto potrebbe venirmi in mente se concedere il beneficio del dubbio alla rivista mensile, visti i risultati di questo speciale... che però è appunto uno speciale, e non la rivista mensile. Mi è piaciuto perché mi ha ridato un po' di quel sapore antico che masticavo con i primi numeri di Blue, o con Frigidaire, fumetti che allora parlavano un linguaggio diverso dal solito, ma distante anniluce dalle scempiaggini lette sul mensile fino a due mesi fa. Ed ho deciso che il dubbio anziché usarlo come beneficio a favore della rivista, lo uso per me continuando nell'astensione dall'acquisto del mensile ed investendo i pochi denari risparmiati in qualche libretto che mi stupisca una tantum, nel bene o nel male.
Però obiettivamente questo speciale di Animals si può prendere per tornare a gustarsi un po' di storie alternative dal sapore antico, ed illudersi che ogni tanto qualche sprazzo di luce si possa intravedere anche da quelle parti.

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