martedì 29 dicembre 2009

Ciao ciao Blue


In questi giorni è arrivato in edicola il numero 200 di Blue, la rivista della Coniglio Editore che tratta di eros ed erotismo. Con questo numero Blue cessa di essere, ed il numero 200 (uscito dopo due 199, l'ufficiale ed un bis dovuto ai ritardi della preparazione del duecentesimo) contiene un numero decisamente elevato di omaggi ai diciannove anni di permanenza della rivista nelle edicole italiane. Al di la dell'apprezzamento per la qualità di questo fascicolo, ed alla segnalazione del numero di chiusura di serie in quanto tale, ai meri fini collezionistici, questo post vuole essere un ricordo del mio incontro con Blue, e della strada fatta insieme a lui.
Diciannove anni fa quella rivista che parlava di eros in modo così diverso dal solito era dirompente nel panorama delle pubblicazioni italiane. Fumetti si, ma con una storia dentro che non servisse solo come scusa per far accoppiare i protagonisti, e con disegni ricercati, autori eccellenti e accompagnati da racconti e articoli non banali, il tutto confezionato in un formato rivista che rendeva giustizia alle tavole pubblicate. Dopo gli anni dei fumetti per adulti in tristi formato libretto, in bianco e nero e soprattutto vittime di un decadimento grafico e contenutistico rispetto agli erotici della prima ora, ai disegni di Frollo e Manara, tanto per citarne un paio, ecco che il sesso e l'erotismo risplendevano nuovamente su pagine gigantesche e lucide, piene di colori e di idee.
I primi anni di vita del mensile furono un crescendo, ci sono storie che ritengo di livello assoluto (ad esempio Talk Dirty, magnifico). Si parlava e disegnava di erotismo in tutte le salse, forme e profondità, ed a fianco di autori già affermati tanto italiani quanto internazionali si tenevano a battesimo o quasi nuovi giovani che si sono poi rivelati di enorme spessore, Gipi per fare un esempio. Man mano che la rivista cresceva migliorava, come un buon vino, e gli interventi importanti si moltiplicavano... fino ad un acme, come per tutte le cose.
Poi, lentamente ma inesorabilmente, il livello della rivista è cambiato. Non dico sia scaduto, semplicemente è cambiato. Probabilmente perché dai e dai, puoi parlare quanto vuoi ma prima o poi sugli stessi argomenti ci si ritrova a dire cose già ascoltate, dette, scritte, masticate, digerite. Ed allora o si corre il rischio di ripetersi, o si prova a cambiare. Però in un campo come quello dell'eros il cambiamento spesso rischia di spostare semplicemente più oltre quel limite che non si voleva superare. Ed allora dai, parliamo di queste "devianze" (pregasi notare le virgolette) che magari possono essere interessanti, ma che piacciono a pochi lettori e dopo un po' stufano. E dai, pubblichiamo questi autori che propongono linguaggi espressivi diversi. Anche se diverso magari non necessariamente significa più bello. E ci si trova a leggere tavole con disegni improbabili, dove l'eros non c'è e la trasgressione sta più nell'ermetismo dei testi. Dare spazio al nuovo, nel caso di Blue, a me ha dato l'idea che in realtà fosse un modo per mascherare una crisi, di collaborazioni e di vendite con perdite anche importanti tra gli autori ed i lettori, non necessariamente in questo ordine.
Oggi Blue è arrivato al capolinea, un po' per scelta ed un po' per necessità. Negli ultimi editoriali si parlava di crisi di vendite, paradossalmente "incolpando" anche gli edicolanti che inseriscono Blue tra le riviste porno, nascoste agli occhi innocenti dei giovani (che poi sono gli stessi che filmano le loro prodezze sessuali per metterle su youtube) e posto così fuori mercato... il motivo della chiusura ufficialmente è un cambio di testata, che secondo Coniglio dovrebbe riportare nuova linfa e visibilità alla rivista.
Io lo spero per loro, e per Blue (o per Touch, come dovrebbe chiamarsi da marzo). Però penso che se nelle loro intenzioni c'è il perseguire la stessa linea editoriale degli ultimi Blue, con una visione cervellotica e falsamente chic dell'eros come per doverlo necessariamente elevare al di sopra della grettezza delle umane pulsioni, la battaglia rischia di essere persa in partenza. Blue era bello perché parlava di sesso gioiosamente ed intelligentemente, senza falsi pudori e senza pretese cerebronanistiche. Tornate su quei toni, e torneranno i lettori, gli stessi che rispondevano ai questionari in massa o che affollavano di lettere deliziose l'angolo della posta. In caso contrario si rischia solo di creare un doppione di Animals più orientato verso l'erotismo ma che, seppur transitando per altra strada, arriverà nello stesso punto: al nulla.
Comunque, a Coniglio ed al suo staff voglio esprimere di cuore il mio in bocca al lupo per la nuova esperienza, ed il mio grazie per la compagnia che mi è stata fatta in diciannove anni della mia vita e per le finestre aperte nella mia mente verso panorami che prima si potevano solo intravedere tra le lame delle persiane serrate.

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