venerdì 13 novembre 2009

Magneto - Testamento


Uscito un po' in sordina alla fine del mese di ottobre, giusto in tempo per Lucca, questa ennesima opera Marvel che vede alle matite il nostro Carmine Di Giandomenico (sulla sceneggiatura di Greg Park coadiuvato da Simons Warren) è a mio giudizio uno dei migliori 100% Marvel pubblicati quest'anno, e probabilmente anche da qualche tempo più in la.
"X-Men: Magneto - Testamento" (Panini Comics, collezione 100% Marvel, 128 pp. 12,00€) narra le origini di Magneto quando era ancora Max Eisenhardt, un piccolo ragazzo ebreo che cresceva con la propria famiglia nella Germania nazista. Pur parlando di uno dei principali mutanti della galassia X, la particolarità della narrazione è proprio quella di non mostrarci un mutante, ma in realtà un diverso. Diverso perché ebreo tra gli ariani, e non perché un gene mutante gli pemette di fare cose che agli umani sono negate. Umano come gli altri viene perseguitato ed oppresso fino alle più tragiche conseguenze perché qualcuno aveva deciso che umano non era. E' in questa esperienza tragica e assoluta che Park fa germogliare in colui che diverrà Magneto il disprezzo e l'odio per il genere umano, e che lo porterà a divenire il personaggio che tutti conosciamo. La storia si dipana dal 1935 al 1945 tra Berlino, Varsavia e Auschwitz, in una atmosfera pesante di odio e amicizie tradite, di grettezza e altruismo che rendono la storia funzionante, peraltro inserita perfettamente nel contesto storico reale grazie alla collaborazione con l'istituto Wiesenthal ed alle numerose e dettagliate ricerche storiche effettuate dagli autori.
I disegni di Di Giandomenico, qui in uno stato di grazia, rendono perfettamente nel tratto e nei colori la drammaticità della storia. Il senso di claustrofobica inermità dei personaggi è reso al massimo nella scansione regolare delle vignette, senza sbordature ne sovrapposizioni così da comunicare il rigido evolversi delle cose, impossibilitato a sfuggire ad un destino che sembra scritto e ineluttabile. Le inquadrature drammatiche, gli spledidi colori monocordi e polverosi, i testi così aderenti ad una realtà che purtoppo conosciamo bene funzionano all'unisono in modo perfetto per rendere la tensione della storia vibrante e senza soluzione di continuità fino all'ultima tavola. Una volta preso in mano il volume sarà difficile posarlo senza essere arrivati alla fine di questa storia struggente.
Un'opera che deve essere letta e riposta nei propri scaffali, da riprendere di tanto in tanto e rileggere. E magari da far leggere a qualche ragazzo al posto di testi scolastici un po' barbosi, in un periodo di revisionismo storico che fa capolino grazie all'allontanarsi dei giorni tristi, ed al disperdersi della memoria. Se il fumetto può servire anche a questo, ben venga.

2 commenti:

  1. Bel post, Bravo S.... ooops Thannauser; appena sento Carmine Di Giandomenico gli faccio leggere questo tuo scritto. A Presto by Carcasso (LoxAcme).

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  2. Ciao Thannauser, complimenti per il blog, che continuerà a legger con interesse. Ti ringrazio anche del link, che provvedo subito a contraccambiare. Federico

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