Che il mercato del fumetto sia in crisi è un dato di fatto, in questo momento economico poi è ancora più facile che a pagare lo scotto dei tagli di bilancio personali siano i "beni voluttuari" (ed anche se mi infastidisce assimilare la cultura a qualcosa di non primaria necessità devo riconoscere che la carta non si mangia. Non ancora, almeno...).
E' per questo motivo che quando ieri sera ho ricevuto la mail di Makkox (che riporto di seguito integralmente, avendone avuto il permesso) la notizia che il Canemucco fosse scomparso dal panorama editoriale italiano non mi ha colpito particolarmente, il sentore che qualcosa non andasse era nell'aria.
Quello che invece mi ha colpito, e non in modo positivo, è stato leggere l'atteggiamento che l'editore (Coniglio Editore in Roma) ha tenuto nei confronti di Marco e dei suoi collaboratori. I mancati pagamenti e la "scomparsa" della struttura che doveva stampare e distribuire le copie della rivista da dopo la quarta uscita sembrano non avere giustificazioni note (che esistano lo do per scontato, ma le conosce solo l'editore, e non gli autori). E sopratutto non c'è alcuna notizia di come l'Editore, che ha incassato le quote di abbonamento, abbia intenzione di comportarsi con noi (si, anche io) abbonati.
La situazione della Coniglio Editore non è tranquilla, e questo lo so.
Terminata precocemente l'esperienza di Touch dopo soli due numeri, Scuola di Fumetto ed X-Comics stanno uscendo in edicola con ritardi pesanti. Sull'editoriale dell'ultimo X-Comics proprio Coniglio ha dichiarato le difficoltà che la casa editrice sta attraversando. Il marchio "Coniglio Editore" è stato ceduto alla StruWWelpeter, che dovrebbe proseguire la diffusione delle testate, e la cosa è visibie sui siti di entrambe le case editrici. Ma al di la di questo, non c'è una riga ulteriore che spieghi agli abbonati, lettori e potenziali clienti delle testate (e quindi a chi dovrebbe garantirgli i guadagni) come stanno le cose.
Insomma, la barca naviga in acque scure ed agitate, nella buia notte, però sarebbe bello sapere quali intenzioni ci sono da parte dell'editore per risolvere almeno questa cosa.
Marco ha dimostrato, esponendo le sue idee, che le strade per arrivare ad una soluzione esistono. Certo non possono sopperire in toto ai fascicoli ancora virtualmente mancanti (ma credo proprio che lo saranno anche praticamente, a meno di miracoli), però denotano quantomeno uno sforzo, neanche piccolo, per venire incontro ai lettori ed agli abbonati che hanno creduto nell'iniziativa. Una forma di rispetto che è merce rara, oggi, e che merita il massimo plauso possibile. Come leggerete nella mail, Marco (che finirà comunque la saga di Don Mimì iniziata sul Canemucco e la pubblicherà integralmente) parla di una serie di iniziative già avviate per le quali si è impegnato (e non solo moralmente) a far riconoscere agli abbonati, dal futuro editore (BAO Publishing, nella fattispecie), un modo per recuperare le somme già versate (ad un altro editore...) nel caso volessero completare l'acquisto della storia di Don Mimì. Ed ha indicato un modo comunque gratuito per permettere a chi non volesse ricomprare un volume ex novo di poter leggere comunque la fine, ossia utilizzanzo un formato elettronico quale il .PDF oramai fruibile da tutti.
E' ovvio che non è la stessa cosa, ma è comunque un modo per tenere fede ad una parola data, e personalmente penso che (anche riconoscendo a Makkox una genialità fuori dal comune) non occorreva un genio per pensarci.
Un riconoscimento e la mia imperitura stima a Marco quindi per essere una persona così, che dovrebbe essere uno standard ma invece sta diventando cosa rara.
Alla Coniglio Editore invece, augurandole ogni bene e sperando possa risolvere i problemi certamente pesanti che sta subendo, vorrei tirare le orecchie non fosse altro che per il modo in cui tiene all'oscuro i suoi lettori.
Ovviamente questo blog è disponibile a pubblicare qualsiasi chiarimento voglia essere fornito dagli interessati, non dovrebbe esserci bisogno di dirlo ma lo dico ugualmente :)
(Segue il testo della mail / newsletter inviata da Makkox agli abbonati a Canemucco)
Cari Abbonati
è arrivato il momento in cui mi è possibile parlare de il Canemucco tirandolo fuori da quel limbo silenzioso in cui l'ha relegato l'editore, perché, non va mai dimenticato, il Canemucco è una testata di Coniglio Editore, non di Makkox: quest'ultimo è solo un autore; dicevo, è arrivato il momento in cui m'è possibile parlarne perché vi potrò dire del futuro e non del passato che, dal punto di vista editoriale, mi compete marginalmente. Le spiegazioni su accordi passati spettano ad altri. È l'editore a dover farsi sentire in merito alle sorti della rivista e all'impegno preso con gli abbonati, non l'autore. L'autore parla di contenuti, e se si spinge a dire qualcosa di più è solo cortesia. Ma anche la cortesia s'infrange sul limite delle competenze.
A proposito di cortesia e doveri: voi l'avete mai sentito Coniglio Editore esprimersi in merito al destino di questo suo prodotto e al destino dei quattrini che i suoi abbonati gli hanno versato in anticipo per sei numeri dello stesso? Inutile cercare: l'editore ha incassato e bonanotte. E per chiarire l'ovvio a chi non ci arrivasse: io non ho mai avuto alcun potere di incasso, com'è giusto e naturale che sia, inoltre, e questo lo aggiungo per tigna, né io né la redazione né gli autori abbiamo mai percepito un cent (1 cent) dalla Coniglio Editore.
Giusto per ricordare visivamente ai più scettici su quale conto avete versato i vostri soldi per l'abbonamento, vi posto il link della pagina di sottoscrizione: sotto il pulsante in fondo per completare la transazione c'è una scrittina e c'è sempre stata, controllate voi stessi. Per i più pigri, metto qui un capture screen di quest'importantissimo particolare.
Chiarito a chi avete dato i vostri denari, proseguiamo. Perché i denari sono solo una parte dell'accordo sottoscritto, l'altro è la fiducia, e lì c'entro anch'io.
Per correttezza diciamo che l'impegno con gli abbonati era ripartito per funzioni tra Editore e Autore.
L'Autore Capomastro, io, Makkox, dovevo scrivere le mie storie e coordinare gli altri amici autori e impaginare gli albi.
L'editore, oltre a incassare quattrini in anticipo, doveva pagare Redazione e Autori, stampare e distribuire e spedire le riviste agli abbonati.
Ora, pian piano, venendone meno a una per una fin dal PRIMO numero, progressivamente, l'Editore è mancato a tutte le proprie funzioni.
Io, L'Autore, di certo non potevo vivere d'aria e pagare di tasca mia gli altri autori (per alcuni l'ho fatto, poi non m'ha retto il portafoglio), ma ho continuato a produrre QUANDO potevo, e sempre col massimo dell'impegno verso me stesso in primis, un lavoro che lavoro più non era, perché un lavoro è tale se viene pagato.
E avrei continuato a farlo gratuitamente se non si fosse arrivati al punto in cui si è ora: l'editore, che ha intascato dagli abbonati i quattrini per 6 numeri della rivista, arrivato al 4 (tra l'altro esaurito) non stampa più senza dare un perché e un percome. Problemi suoi d'altra derivazione e mai spiegati a noaltri mortali.
Purtroppo, stampare la rivista in proprio e spedirla etc. non mi è possibile. Non solo perché le funzioni dell'editore in questo caso non mi competono, ma perché economicamente era ed è fuori portata per me, altrimenti l'avrei fatto come con le altre mie autoproduzioni (andate tutte a buon fine senza un reclamo UNO), anche a perdere.
Rimane l'impegno, più con me stesso che con voi, sono sincero, anzi: più che impegno è urgenza, piacere, necessità vitale, oserei dire, di portare a conclusione la storia di Don Mimì che ho in corpo da tanto.
Perché a me, raccontare e disegnare storie mi risolve la vita. Me la rende meno inutile. Ma queste son cose personali.
Quindi ora parlerò di concretezza e futuro partendo da un assunto: La storia di Don Mimì non è un fallimento dal punto di vista del contenuto. Fosse stato un fallimento ne avrei preso atto e bon: chiusa la partita si pensi alla prossima.
Invece l'epopea di Don Mimì ha ricevuto tanti elogi e segni di stima dai lettori, e da tanti addetti al settore, non per ultimo l'intesa (concretizzata sotto forma di opzione contrattualizzata) per un'eventuale traduzione in prodotto cinematografico o televisivo, che la valutazione di fallimento non m'è oggettivamente possibile. Mettici poi che diversi editori m'hanno offerto di pubblicare la raccolta completa in volume una volta che la saga sia terminata, e non servirebbe dire altro. Mettici anche in cima al mucchio che io ADORO questa storia...
Ma si torni alla realtà. La realtà è: un cambio di editore.
Ovviamente nessun editore proporrà mai di stampare i due numeri mancanti per poi spedirne circa 1200 a titolo gratuito agli abbonati che hanno già pagato gli stessi ad un altro editore. Questo è fuori questione. Mi sembra talmente intuibile da non necessitare altre spiegazioni.
Quindi nel futuro c'è il volumone completo e definitivo di 440 pagine che raccoglie la saga di Don Mimì comprese le due puntate mancanti. E questo volumone lo farò con Bao Publishing, perché ne sono innamorati, e perché mi trovo bene con quei ragazzi sotto tutti i punti di vista: in quattro mesi abbiamo tirato fuori TRE libri, insieme, e tutto è filato liscio come dovrebbe filare, ognuno tenendo fede alle proprie funzioni. Ognuno rispettando il lavoro altrui. Poi c'è anche il fattore umano, ma è cosa personale e a voi interessa poco, perché l'urlo che vi sale nel petto in questo momento è più che intuibile.
E noi abbonati?!!! (ho sentito l'urlo fin qui)
Un impegno è un impegno: vi devo la saga di Don Mimì, e vi devo la fiducia e l'affetto che m'avete mostrato, quindi per prima cosa la saga da me avrete, per la parte che mi compete, ovvero storia e disegni.
Ogni abbonato, in contemporanea con l'uscita del libro, riceverà da me il PDF con la parte di storia mancante: praticamente le ultime due puntate, e con questo avrò tenuto fede al mio impegno di narratore.
INOLTRE, cerco di ricambiarvi concretamente anche fiducia e affetto per quello che posso: rinunciando al mio anticipo sulla prima tiratura dell'opera, ho ottenuto, e sempre mille grazie a Bao, perché il mio anticipo non coprirebbe questa spesa, che ogni singolo abbonato ottenga un codice personale di sconto pari a 8 euro (l'equivalente dei due numeri mancanti de il Canemucco) per l'acquisto del volume suddetto. E 8 euro non saranno pari a una percentuale trascurabile del prezzo di copertina, tutt'altro. Ma questo è ancora da quantificare con precisione. Vi farò sapere quando anch'io saprò, e lo saprò a breve, anche se il volume uscirà per settembre/ottobre 2012. Di più non posso fare, e ci ho rimuginato a lungo, credetemi.
ah! Probabilmente si intitolerà "I PesciCani"
un po' il titolo, pensando al passato, è ironico :)
come sempre, con l'entusiasmo che come sempre vince di misura sull'amarezza immancabile nel mio cuore,
Mak