mercoledì 5 ottobre 2011

Ancora sul Canemucco


Qualche giorno fa commentavo in questo post la vicenda della chiusura del Canemucco, che in altri lidi ben più visibili di questo blog in Rete ha scatenato beghe e discussioni infinite. Oggi mi è arrivata una mail da parte della Coniglio Editore dove comunicano la chiusura della testata e i modi per un rimborso agli abbonati.
Il rimborso, pari a 16 euro (quindi il doppio di quanto "teoricamente" sarebbe toccato) verrà restituito con un bonus in libri o riviste del catalogo della Coniglio Editore, comprendendo anche le spese di spedizione qualora i prodotti scelti avessero un prezzo rientrante nei limiti di spesa del bonus.
Non c'è nessuna informazione di altro genere, ed in fondo altre chiacchiere sui motivi, sui perché ed i percome aggiungerebbero nulla alla storia se non ulteriore combustibile per le polemiche, che personalmente ho trovato spesso pretestuose e forzate. Quello che la Coniglio "doveva" fare in parte l'ha fatto, per la parte econimica ed anche in modo a mio avviso decisamente congruo. Resta il rammarico del ritardo della notizia e dei modi in cui questa cosa è uscita e si è trascinata, perché una mail di questo genere oggi ha un sapore diverso che se fosse stata ricevuta anche solo dieci giorni fa. 
Ho letto della chiusura di Animals con il numero 25, altra conferma del momento decisamente negativo per la casa editrice, penso che i problemi siano talmente grandi che qualcosa sfugga.
Per conto mio, grazie per il rimborso ed un in bocca al lupo per il futuro, 'che non si spenga nessuna voce nel panorama editoriale italiano.

(per completezza e parità di trattamento riporto il testo della mail della Coniglio Editore, così come ho riportato quello di Makkox).

Caro Abbonato,

Con rammarico ti comunichiamo che la pubblicazione della rivista «Canemucco» è sospesa con il n. 4.
Per i due numeri che non usciranno Ti proponiamo un bonus di risarcimento di 16,00 Euro in libri o riviste dal catalogo Coniglio Editore. I prodotti scelti entro i limiti di costo del rimborso proposto verranno spediti senza addebiti di spese di spedizioni. Inviaci la Tua richiesta con una mail a info@coniglioeditore.it.
Le spedizioni verranno effettuate entro 7 giorni lavorativi dal ricevimento della mail di richiesta.

Cordiali saluti
Coniglio Editore

sabato 1 ottobre 2011

Il Coniglio scomparso




Che il mercato del fumetto sia in crisi è un dato di fatto, in questo momento economico poi è ancora più facile che a pagare lo scotto dei tagli di bilancio personali siano i "beni voluttuari" (ed anche se mi infastidisce assimilare la cultura a qualcosa di non primaria necessità devo riconoscere che la carta non si mangia. Non ancora, almeno...).

E' per questo motivo che quando ieri sera ho ricevuto la mail di Makkox (che riporto di seguito integralmente, avendone avuto il permesso) la notizia che il Canemucco fosse scomparso dal panorama editoriale italiano non mi ha colpito particolarmente, il sentore che qualcosa non andasse era nell'aria.
Quello che invece mi ha colpito, e non in modo positivo, è stato leggere l'atteggiamento che l'editore (Coniglio Editore in Roma) ha tenuto nei confronti di Marco e dei suoi collaboratori. I mancati pagamenti e la "scomparsa" della struttura che doveva stampare e distribuire le copie della rivista da dopo la quarta uscita sembrano non avere giustificazioni note (che esistano lo do per scontato, ma le conosce solo l'editore, e non gli autori). E sopratutto non c'è alcuna notizia di come l'Editore, che ha incassato le quote di abbonamento, abbia intenzione di comportarsi con noi (si, anche io) abbonati.
La situazione della Coniglio Editore non è tranquilla, e questo lo so.
Terminata precocemente l'esperienza di Touch dopo soli due numeri, Scuola di Fumetto ed X-Comics stanno uscendo in edicola con ritardi pesanti. Sull'editoriale dell'ultimo X-Comics proprio Coniglio ha dichiarato le difficoltà che la casa editrice sta attraversando. Il marchio "Coniglio Editore" è stato ceduto alla StruWWelpeter, che dovrebbe proseguire la diffusione delle testate, e la cosa è visibie sui siti di entrambe le case editrici. Ma al di la di questo, non c'è una riga ulteriore che spieghi agli abbonati, lettori e potenziali clienti delle testate (e quindi a chi dovrebbe garantirgli i guadagni) come stanno le cose.
Insomma, la barca naviga in acque scure ed agitate, nella buia notte, però sarebbe bello sapere quali intenzioni ci sono da parte dell'editore per risolvere almeno questa cosa.
Marco ha dimostrato, esponendo le sue idee, che le strade per arrivare ad una soluzione esistono. Certo non possono sopperire in toto ai fascicoli ancora virtualmente mancanti (ma credo proprio che lo saranno anche praticamente, a meno di miracoli), però denotano quantomeno uno sforzo, neanche piccolo, per venire incontro ai lettori ed agli abbonati che hanno creduto nell'iniziativa. Una forma di rispetto che è merce rara, oggi, e che merita il massimo plauso possibile. Come leggerete nella mail, Marco (che finirà comunque la saga di Don Mimì iniziata sul Canemucco e la pubblicherà integralmente) parla di una serie di iniziative già avviate per le quali si è impegnato (e non solo moralmente) a far riconoscere agli abbonati, dal futuro editore (BAO Publishing, nella fattispecie), un modo per recuperare le somme già versate (ad un altro editore...) nel caso volessero completare l'acquisto della storia di Don Mimì. Ed ha indicato un modo comunque gratuito per permettere a chi non volesse ricomprare un volume ex novo di poter leggere comunque la fine, ossia utilizzanzo un formato elettronico quale il .PDF oramai fruibile da tutti.
E' ovvio che non è la stessa cosa, ma è comunque un modo per tenere fede ad una parola data, e personalmente penso che (anche riconoscendo a Makkox una genialità fuori dal comune) non occorreva un genio per pensarci.
Un riconoscimento e la mia imperitura stima a Marco quindi per essere una persona così, che dovrebbe essere uno standard ma invece sta diventando cosa rara.
Alla Coniglio Editore invece, augurandole ogni bene e sperando possa risolvere i problemi certamente pesanti che sta subendo, vorrei tirare le orecchie non fosse altro che per il modo in cui tiene all'oscuro i suoi lettori. 
Ovviamente questo blog è disponibile a pubblicare qualsiasi chiarimento voglia essere fornito dagli interessati, non dovrebbe esserci bisogno di dirlo ma lo dico ugualmente :)


(Segue il testo della mail / newsletter inviata da Makkox agli abbonati a Canemucco)


Cari Abbonati
è arrivato il momento in cui mi è possibile parlare de il Canemucco tirandolo fuori da quel limbo silenzioso in cui l'ha relegato l'editore, perché, non va mai dimenticato, il Canemucco è una testata di Coniglio Editore, non di Makkox: quest'ultimo è solo un autore; dicevo, è arrivato il momento in cui m'è possibile parlarne perché vi potrò dire del futuro e non del passato che, dal punto di vista editoriale, mi compete marginalmente. Le spiegazioni su accordi passati spettano ad altri. È l'editore a dover farsi sentire in merito alle sorti della rivista e all'impegno preso con gli abbonati, non l'autore. L'autore parla di contenuti, e se si spinge a dire qualcosa di più è solo cortesia. Ma anche la cortesia s'infrange sul limite delle competenze.
A proposito di cortesia e doveri: voi l'avete mai sentito Coniglio Editore esprimersi in merito al destino di questo suo prodotto e al destino dei quattrini che i suoi abbonati gli hanno versato in anticipo per sei numeri dello stesso? Inutile cercare: l'editore ha incassato e bonanotte. E per chiarire l'ovvio a chi non ci arrivasse: io non ho mai avuto alcun potere di incasso, com'è giusto e naturale che sia, inoltre, e questo lo aggiungo per tigna, né io né la redazione né gli autori abbiamo mai percepito un cent (1 cent) dalla Coniglio Editore.
Giusto per ricordare visivamente ai più scettici su quale conto avete versato i vostri soldi per l'abbonamento, vi posto il link della pagina di sottoscrizione: sotto il pulsante in fondo per completare la transazione c'è una scrittina e c'è sempre stata, controllate voi stessi.
Per i più pigri, metto qui un capture screen di quest'importantissimo particolare.
Chiarito a chi avete dato i vostri denari, proseguiamo. Perché i denari sono solo una parte dell'accordo sottoscritto, l'altro è la fiducia, e lì c'entro anch'io.
Per correttezza diciamo che l'impegno con gli abbonati era ripartito per funzioni tra Editore e Autore.
L'Autore Capomastro, io, Makkox, dovevo scrivere le mie storie e coordinare gli altri amici autori e impaginare gli albi.
L'editore, oltre a incassare quattrini in anticipo, doveva pagare Redazione e Autori, stampare e distribuire e spedire le riviste agli abbonati.
Ora, pian piano, venendone meno a una per una fin dal PRIMO numero, progressivamente, l'Editore è mancato a tutte le proprie funzioni.
Io, L'Autore, di certo non potevo vivere d'aria e pagare di tasca mia gli altri autori (per alcuni l'ho fatto, poi non m'ha retto il portafoglio), ma ho continuato a produrre QUANDO potevo, e sempre col massimo dell'impegno verso me stesso in primis, un lavoro che lavoro più non era, perché un lavoro è tale se viene pagato.
E avrei continuato a farlo gratuitamente se non si fosse arrivati al punto in cui si è ora: l'editore, che ha intascato dagli abbonati i quattrini per 6 numeri della rivista, arrivato al 4 (tra l'altro esaurito) non stampa più senza dare un perché e un percome. Problemi suoi d'altra derivazione  e mai spiegati a noaltri mortali.
Purtroppo, stampare la rivista in proprio e spedirla etc. non mi è possibile. Non solo perché le funzioni dell'editore in questo caso non mi competono, ma perché economicamente era ed è fuori portata per me, altrimenti l'avrei fatto come con le altre mie autoproduzioni (andate tutte a buon fine senza un reclamo UNO), anche a perdere.
Rimane l'impegno, più con me stesso che con voi, sono sincero, anzi: più che impegno è urgenza, piacere, necessità vitale, oserei dire, di portare a conclusione la storia di Don Mimì che ho in corpo da tanto.
Perché a me, raccontare e disegnare storie mi risolve la vita. Me la rende meno inutile. Ma queste son cose personali.
Quindi ora parlerò di concretezza e futuro partendo da un assunto: La storia di Don Mimì non è un fallimento dal punto di vista del contenuto. Fosse stato un fallimento ne avrei preso atto e bon: chiusa la partita si pensi alla prossima.
Invece l'epopea di Don Mimì ha ricevuto tanti elogi e segni di stima dai lettori, e da tanti addetti al settore, non per ultimo l'intesa (concretizzata sotto forma di opzione contrattualizzata) per un'eventuale traduzione in prodotto cinematografico o televisivo, che la valutazione di fallimento non m'è oggettivamente possibile. Mettici poi che diversi editori m'hanno offerto di pubblicare la raccolta completa in volume una volta che la saga sia terminata, e non servirebbe dire altro. Mettici anche in cima al mucchio che io ADORO questa storia...
Ma si torni alla realtà. La realtà è: un cambio di editore.
Ovviamente nessun editore proporrà mai di stampare i due numeri mancanti per poi spedirne circa 1200 a titolo gratuito agli abbonati che hanno già pagato gli stessi ad un altro editore. Questo è fuori questione. Mi sembra talmente intuibile da non necessitare altre spiegazioni.
Quindi nel futuro c'è il volumone completo e definitivo di 440 pagine che raccoglie la saga di Don Mimì comprese le due puntate mancanti. E questo volumone lo farò con Bao Publishing, perché ne sono innamorati, e perché mi trovo bene con quei ragazzi sotto tutti i punti di vista: in quattro mesi abbiamo tirato fuori TRE libri, insieme, e tutto è filato liscio come dovrebbe filare, ognuno tenendo fede alle proprie funzioni. Ognuno rispettando il lavoro altrui. Poi c'è anche il fattore umano, ma è cosa personale e a voi interessa poco, perché l'urlo che vi sale nel petto in questo momento è più che intuibile.
E noi abbonati?!!! (ho sentito l'urlo fin qui)
Un impegno è un impegno: vi devo la saga di Don Mimì, e vi devo la fiducia e l'affetto che m'avete mostrato, quindi per prima cosa la saga da me avrete, per la parte che mi compete, ovvero storia e disegni.
Ogni abbonato, in contemporanea con l'uscita del libro, riceverà da me il PDF con la parte di storia mancante: praticamente le ultime due puntate, e con questo avrò tenuto fede al mio impegno di narratore.
INOLTRE, cerco di ricambiarvi concretamente anche fiducia e affetto per quello che posso: rinunciando al mio anticipo sulla prima tiratura dell'opera, ho ottenuto, e sempre mille grazie a Bao, perché il mio anticipo non coprirebbe questa spesa, che ogni singolo abbonato ottenga un codice personale di sconto pari a 8 euro (l'equivalente dei due numeri mancanti de il Canemucco) per l'acquisto del volume suddetto. E 8 euro non saranno pari a una percentuale trascurabile del prezzo di copertina, tutt'altro. Ma questo è ancora da quantificare con precisione. Vi farò sapere quando anch'io saprò, e lo saprò a breve, anche se il volume uscirà per settembre/ottobre 2012. Di più non posso fare, e ci ho rimuginato a lungo, credetemi.
ah! Probabilmente si intitolerà "I PesciCani"
un po' il titolo, pensando al passato, è ironico :)
come sempre, con l'entusiasmo che come sempre vince di misura sull'amarezza immancabile nel mio cuore,
Mak

lunedì 26 settembre 2011

Addio Sergio



In questo anno orribile per il Fumetto dobbiamo purtroppo aggiungere ai tanti che ci hanno lasciato anche Sergio Bonelli, che oggi si è spento a 79 anni.
Quello che si può senza tema di smentita definire come uno dei Padri del Fumetto in Italia, così come lo conosciamo, è morto dopo una breve malattia. Lascia tra noi i suoi personaggi, un mondo fatto di nuvolette e di sogni che ci ha accompagnati per decenni, intere generazioni cresciute sviluppando la fantasia insieme a Tex, Zagor, Mister No, Nathan Never e tutti gli altri che Sergio ha contribuito a far nascere e crescere.
L'importanza della persona è così grande che non basterebbero un milione di parole per descriverla. 
Basta però dire una cosa: la sua mancanza si farà sentire, sia come persona che come addetto ai lavori.
Ora lo immaginiamo imbarcato sul Piper di Jerry Drake che sta sorvolando i cieli della sua amata Amazzonia, verso un'alba che ci vedrà domani un po' più poveri, nello spirito. Per noi continuerai a vivere nei tuoi personaggi, ma non sarà la stessa cosa.
Addio e grazie di tutto, Sergio.

venerdì 23 settembre 2011

Quando Rat-Man scrive un libro



Il libro per la verità l'ha scritto Leo Ortolani, il creatore di Rat-Man, ma si legge come se l'avesse scritto il personaggio. Un libro scritto con la leggerezza e l'ironia un po' perfida ed un po' ingenua che sono il segno distintivo di questo autore, e che se non fosse perché è scritto da lui ed ha delle vignette inedite, non dovrebbe neanche entrarci, con i fumetti.
Perché questo libro, "Due figlie ed altri animali feroci" (Sperling & Kupfer, 16,50 euro), parla di adozione internazionale. Ne parla dall'interno, perché Leo Ortolani e la sua consorte hanno avuto la ventura di imbarcarsi in una missione impossibile, che perfino il Rat-Man si sarebbe spaventato e tirato indietro. E ne sono usciti, e lui lo ha raccontato. Ha messo, nero su bianco, tutti i problemi, le ansie, i dolori e le speranze che un'avventura simile ti porta ad affrontare, per anni. Raccontandolo con la sua ironia e le sue facezie che però arrivano a segno, probabilmente anche più di quanto un saggio "serio" potrebbe fare, perché ti colgono impreparato, con la guardia abbassata, e mentre stai sogghignando ti ritrovi a pensare al dolore di certe situazioni, all'assurdo quotidiano che si affronta quando ci si imbarca in una situazione simile. 
Il libro scorre, veloce e spumeggiante, e ti ritrovi alla fine che sei contento di come sia andata a finire e se fosse Facebook cliccheresti su "mi piace", anche se poi ti piace il libro, e non l'odissea che chi vuole donare amore ad un bimbo si trova ad affrontare per poterlo fare. Questo no, non piace.
Però mi piace consigliarne la lettura, perché il libro è bello e merita. E mi piacerebbe che lo leggessere chi può fare qualcosa per cambiare le cose, perché ho sempre pensato che un bimbo stia meglio con dei genitori, anche se imperfetti, piuttosto che in un orfanotrofio. Magari Rat-Man può farcela in questa missione impossibile? chissà, lui sa fare tante cose... 

lunedì 9 maggio 2011

Ciao Carlos


Carlos Trillo, uno dei massimi sceneggiatori argentini, è morto a Londra.
Autore tra i più prolifici ed acclamati in campo internazionale ha iniziato la sua carriera nella metà degli anni '60, collaborando con disegnatori del calibro di Aberto ed Enrique Breccia, Horacio Altuna, Jordi Benet, Eduardo Risso, Domingo Mandafrina, Carlos Meglia. Dalla sua penna sono nati personaggi indimenticabili quali Loco Chavez, Chiara di Notte, Chica Dum Dum, Chicanos, Alvar Mayor, Cybersix, il signor Lopez e la sua uscita di sicurezza e tantissimi altri.
Autore raffinato, era dotato di un umorismo fine, di una narrativa poetica e di una capacità di delineare i propri personaggi con una profondità tale da renderli vividi e indimenticabili.

Fin qui il ricordo biografico, ma questa notizia va un po' oltre il dispiacere della scomparsa di un autore del calibro di Trillo.
Carlos Trillo è stato uno degli autori che hanno maggiormente contribuito alla mia vita fumettistica da adulto. Fin dal 1984, ogni settimana LancioStory e Skorpio entrano in casa mia. Sono due testate che hanno fatto della scuola sudamericana uno dei pilastri della loro diffusione, e Trillo è stato un imprescindibile fondamento di questo successo. Ho conosciuto Loco Chavez e Bruno Bianco ed ho sorriso con loro per le storie così improbabili da essere più vere del vero. Ho sognato posti lontani veleggiando con Alvar Mayor. Sono stato nei sobborghi con Chicanos, sui marciapiedi e nella camera da letto con Chiara di Notte, sui tetti di Meridiana nelle notti buie insieme a Cybersix, ed in un sacco di altri posti. Con loro Carlos mi ha accompagnato in un bel viaggio in quel mondo parallelo che i fumetti sanno donarci, e mi ha insegnato che dietro un fumetto si nasconde molto di più di una semplice storia.
Ora vorrei avere l'uscita di sicurezza del signor Lopez, imboccarla e trovarmi in una stanza con Trillo che inforca i suoi occhiali e sorride, pensando a quali nuove avventure farà compiere ai suoi personaggi. Invece quell'uscita da oggi è chiusa per sempre, e Cybersix è di nuovo orfana.
Addio Carlos, mi mancherai più di quanto sarà possibile spiegare.

mercoledì 27 aprile 2011


Riparte l'ennesima run di allegati a fumetti in edicola. 
Dopo qualche giorno di pagine pubblicitarie un po' sibilline sul Corriere della Sera oggi, sul sito Panini, è ufficialmente stata presentata la nuova serie che a partire dal 9 maggio prossimo uscirà in allegato con il Corsera e la Gazzetta. 
"SuperEroi - Leggende Marvel", questo il titolo della serie, ripropone dei cicli di storie dei più famosi supereroi del mondo Marvel già presentati non molto tempo fa sugli albi regolari, e non ancora usciti in volumi unici, almeno a guardare i primi titoli annunciati. 30 uscite settimanali a 9,99 euro.
A questo punto, andando oltre la notizia, due considerazioni sull'opera. Ad un prezzo "popolare" (in pratica 10 euro ad albo) ci si porta a casa un volume di un formato decisamente piacevole per garantirsi di gustare le tavole come si deve, una volta e mezzo il formato standard dei comics. In più con carta migliore, una ottima qualità di stampa, e con un plus non indifferente di apparato redazionale al seguito, che non fa  mai male e che a volte vale quasi il costo del volume. L'elevata tiratura e la capacità distributiva che riesce ad avere un'operazione del genere ha sempre dimostrato avere influssi benefici sulla diffusione del media fumetto con ricadute positive, anche se minime, sulle testate regolari in corrispondenza delle uscite collegate. Spesso diventano un modo semplice e sbrigativo per gli appassionati di recuperare dei cicli che altrimenti sarebbero stati di difficile, se non impossibile reperibilità. E allora qual'è il rovescio della medaglia? 
Premesso che la mia posizione rispetto a queste iniziative editoriali è comunque positiva, trovo che ci siano delle cose che non vanno.
Prima di tutto la monotonia delle scelte dei contenuti. I supereroi Marvel, nella fattispecie, sono stati i protagonisti di una serie simile conclusasi non molte settimane fa, che dalle iniziali 30 uscite (come questa in arrivo) si è protratta fino al volume numero 100. C'è il bisogno di creare una nuova serie per una cosa simile? 
Il mondo del fumetto non è solo Marvel (o Topolino, o Diabolik, o Tex, per parlare dei personaggi che tirano di più). E' vero che gli editori non sono dei benefattori e sono li a fare il loro mestiere per perseguire (giustamente) un tornaconto economico, ma esistono tanti altri titoli che secondo me potrebbero interessare il loro target, senza doversi per forza di cose gettare su personaggi proposti in continuazione e con storie o pubblicate da poco o altrimenti di scarso valore, prese tanto per riempire la collana.
Ma a mio avviso il problema più grande di queste iniziative è il colpo economico che danno al circuito delle fumetterie, che già di loro non vivono momenti di splendore. Quando uscì il primo fascicolo delle Grandi Saghe fu pubblicato il ciclo di Civil War. A 9,90 euro, grande formato, ben stampato, completo. In fumetteria c'era ancora il volume, sempre Panini, uscito qualche mese prima a... 79 euro. Vero che era più completo, con gli spin-off, cartonato... ma quante persone a quel punto lo hanno preferito? e quanti di quelli che l'avevano comprato si sono sentiti degli stupidi, guardando il loro splendido volume che conteneva praticamente quello che avrebbero potuto comprare a 70 euro di meno? Per non parlare degli albi tipo i 100% Marvel, che costano mediamente 14 euro, e che restano sugli scaffali. E le fumetterie, contrariamente alle librerie generaliste, o alle edicole, non hanno la possibilità di reso. Non pagano solo il venduto. Se qualcosa non la vendono gli resta in magazzino, e fa anche reddito fiscale.
Per i lettori probabilmente conta poco, se quello che cercano sono i SuperEroi, Tex, Diabolik o Topolino basta aspettare il giusto ed in edicola troveranno tutto, a prezzo conveniente. Ma se cerchi qualcos'altro, che so, Jacovitti o De Luca o qualche BD d'annata, con questo andazzo diventa difficile trovarlo. Se non a prezzi alti, in pochi posti tipo le fiere di settore o in fumetterie che diventano sempre più riserve indiane, piccole, nascoste e sotto assedio. E chi segue i fumetti si troverà a doversi accontentare solo delle proposte delle grandi firme editoriali, senza poter trovare (almeno comodamente) quanto invece le realtà più piccole riescono a proporre, con sforzi economici notevoli e con un coraggio da onorificenza.
E allora? di certo iniziative come queste non vanno demonizzate, perché sono comunque un ottimo modo per veicolare il messaggio fumetto fuori dal piccolo circuito dei lettori abituali. Ma qualcosa per aiutare comunque il movimento in genere va fatto. 
Probabilmente ripensare almeno il sistema economico e di distribuzione verso le fumetterie aiuterebbe. Anche con questi volumi, che al momento arrivano (inutilmente o quasi) nelle librerie specialistiche con mesi di ritardo, e dopo poco vengono smerciati quasi sottocosto pur di eliminarli. Come sta succedendo per Le Grandi Saghe.
Discorso complesso, certo. Ci torneremo su. Per ora aspettiamo il 9 maggio, perché comunque siamo comics addicted, e se c'è una nuvola parlante il senno si attenua e la mano si allunga verso l'albo, sempre e comunque, o quasi.

lunedì 25 aprile 2011

Buon 25 Aprile


Penso che l'anniversario della Liberazione sia una data ottimale per tornare a scrivere su questo blog, e non credo che ci sia un modo migliore per farlo che quello di segnalare il post odierno del blog di Makkox.
Un autore che seppure sulla breccia da (relativamente) poco, ha già saputo lasciare il suo segno nel mondo del fumetto, tanto dal punto di vista grafico quanto da quello del contenuto. 
Tornerò a parlare di lui e del suo lavoro, del Canemucco e di tanto altro, ma per oggi voglio semplicemente indicarvi un modo deliziosamente chiaro e partigiano - che non ci stona - per gustarvi il senso di questa festa.
Sperando che, come genialmente suggerisce Makkox, si arrivi finalmente al momento in cui si smetta di guardare la Storia come successioni di bianco e nero. E che quel momento diventi lo spartiacque tra un prima, ed un sognato dopo.